SEMINARIO VESCOVILE DI SAVONA

Il Cenacolo di Savona

Il Seminario Vescovile di Savona custodisce quella che, a detta degli esperti, è una tra le più fedeli copie coeve del famoso dipinto su muro, il Cenacolo di Leonardo Da Vinci. L’opera savonese, nel corso degli anni, ha affascinato diversi critici d’arte, tra cui Vittorio Sgarbi, per i suoi misteri e per l’eccelsa tecnica di esecuzione. Nel 2019 è stata anche oggetto di una serie di iniziative legate alle celebrazioni vinciane per i 500 anni della morte del grande artista.
 
A rendere affascinante questo dipinto, che copre una parete della sala da pranzo  (6 metri per 4),  è il mistero che aleggia sulla sua provenienza e sul suo autore. Le ricerche infatti non hanno finora fatto luce su quando possa essere arrivata un’opera di questo genere a Savona, né dove fosse collocata, né chi fosse il committente.
 
L’abilità tecnica, la precisione e il sapiente uso dello sfumato tipico leonardesco induce però ad attribuire la paternità dell’opera a due famosi allievi del genio vinciano: Giovan Pietro Rizzoli, detto il Giampietrino o da Marco d’Oggiono, entrambi attivi a Savona nei primi anni del 1500.
 
Esistono nel mondo migliaia di copie del Cenacolo vinciano, ma di questa epoca e di mano di allievi esperti se ne possono annoverare solamente due: una è presente a Londra alla Royal Accademy of Arts, attribuita al Gianpietrino e una fuori Parigi al Musée national de la Renaissance di Écouen, opera di Marco d’Oggiono.
 
Grazie alla tecnica consolidata dell’olio su tela l’opera, seppur bisognosa di restauro, mostra tutti i particolari e i dettagli ormai perduti nell’originale dipinto su muro di Milano e per questo è un’importante meta per studiosi e ricercatori che possono cogliere i minimi dettagli e sfumature.
 
Attualmente il dipinto del Seminario è oggetto di studio per una tesi di laurea e sembra che le ricerche stiano portando alla luce alcuni misteri che ancora oggi non siamo riusciti a districare!